COS'È IL KARATE
Il termine Karate do può essere tradotto abbastanza letteralmente dal giapponese come “via (do) della mano (te) vuota (kara)”. Partendo da questa pragmatica traduzione ci si può muovere verso una comprensione più simbolica di tale concetto. Infatti oltre a indicare un'arte marziale praticata senza l’ausilio di alcuna arma, ma solo con il proprio corpo (mano vuota o aperta, che non impugna nulla), l’espressione Karate do rivela una piu profonda connotazione legata allo spirito e all’animo, che devono restare vuoti, nel senso di puri, privi di pensieri negativi. Il karate è un’arte marziale di difesa, uno dei primi concetti insegnati infatti è “non usare tecniche di karate se la situazione non lo richiede necessariamente come atto di difesa personale”. "Karate Ni Sente Nashi" - non c'é primo attacco nel Karate - , ossia il karateka non attacca per primo, ma userà, eventualmente, le tecniche che conosce al solo scopo difensivo.
Lo stile Shotokan si basa sul costante miglioramento da parte dell'allievo tramite la guida del maestro (sensei) e una costante e dedita pratica puntando al miglioramento sia fisico che mentale. Mente, tecnica e corpo ( shin ghi tai ) sono portate a cooperare e ad essere in sintonia tramite l’allenamento il quale fa perno su tre principali tipologie: Kihon, kata e kumite. Il kihon serve ad apprenderre la tecnica e ad abituare il corpo a determinanti movimenti, oltre che a raffozare la mente grazie alle innumerevoli ripetizioni. Il kata è la massima espressione della forma a livello estetico ed è costituito da una sequenza prestabilita di movimenti che simulano un combattimento con più avversari provenienti da piu direzioni. Infine il kumite è il vero e proprio combattimento, contro uno o piu avversari, che mette in pratica la tecnica appresa e perfezionata tramite kihon e kata. |
« (...) Proprio come uno specchio che riflette le immagini senza distorsioni, come in una tranquilla vallata che rimanda l'eco, così uno studente di karate deve purgare se stesso da pensieri egoisti e malvagi poiché solamente con una mente ed una coscienza chiara e limpida (vuota) egli potrà capire ciò che sta ricevendo ... la forma fondamentale dell'universo è vuoto (kara) e quindi il vuoto è esso stesso forma (...) » (Gichin Funakoshi).
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LE ORIGINI
Il Karate si sviluppò nel xv secolo sull’ isola giapponese di Okinawa, allora sotto la dominazione cinese. Per prevenire rivolte era stata introdotta una legge che proibiva l’uso di armi e per questo gli abitanti furono costretti a perfezionare antiche tecniche di combattimento a mani nude, arricchendole con elementi di arti marziali cinesi. Infatti, le radici del Karate si fondano nell’arte da combattimento cinese Chao-lin legata a pratiche religiose buddhiste o taoiste. Dal sud della Cina giunse a Okinawa l’influsso dell’arte del combattimento a mani nude che venne mantenuta anche dopo la conquista dell' isola da parte di un signore feudale giapponese che mantenne il divieto di uso delle armi. Il Karate non era però praticato largamente dagli abitanti e col passare del tempo divenne una manifestazione simbolica del proprio status sociale, infatti se prima la nobiltà praticava in segreto quest’arte, poi una tale applicazione pratica in parte si perse a favore di un tratto distintivo del livello sociale. A causa di un impoverimento delle classi sociali medio-elevate, Tra il XVII e il XVIII secolo, vi fu una mobilità tra le stesse classi, che probabilmente portò a una penetrazione dell’arte dei nobili in altre fasce della popolazione e a una sua trasmissione esoterica.
Nonostante ciò, fino alla prima metà del XIX secolo, il Karate restò ancora sconosciuto alla maggioranza della popolazione e molti segreti furono mantenuti dagli stessi praticanti. Tale segretezza e la trasmissione orale dei precetti, sono le ragioni per cui libri o appunti sul Karate sono quasi inesistenti. Il karate cominciò successivamente a diffondersi nelle scuole e ad essere maggiormente conosciuto sopratutto grazie al Maestro Gichin Funakoshi (1868-1957 Fondatore dello stile Shotokan), che fece con altri maestri la prima esibizione pubblica a Okinawa, ma solo molto più tardi, nel 1922, anche a Tokyo, anno in cui pubblicò anche il suo primo libro sul Karate: Karate-do Kyohan. Dopodiché il Maestro svolse una grande attività divulgativa, soprattutto nelle Università.
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Il Giappone in quel perodo fu travolto dall'onda del consumismo ed era tendente ad allontanare le arti marziali dalla tradizione, per entrare in una visione più consumistica, puntando a vantaggi economici tratti dalla diffusione del karate. Il Maestro Gichin Funakoshi era contrario a una tale visione che portava il vedere il karate come uno sport agonistico privo dei propri valori di arte marziale. Ciononostante dal 1957, tramite il Maestro Masatoshi Nakayama (1913-1987) il Karate divenne una disciplina sportiva e agonistica diffusa in tutto il mondo.
Negli anni ‘60 il Karate fu introdotto anche in Italia grazie al Maestro Hiroshi Shirai che, con l'attuale Federazione (FIKTA), resta ancora oggi il massimo divulgatore del Karate Tradizionale di stile Shotokan.
Negli anni ‘60 il Karate fu introdotto anche in Italia grazie al Maestro Hiroshi Shirai che, con l'attuale Federazione (FIKTA), resta ancora oggi il massimo divulgatore del Karate Tradizionale di stile Shotokan.
BENEFICI E SALUTE
Il karate è un arte che può essere praticata da persone di tutte le età, a tutti coloro che lo praticano porta benefici sia fisici che mentali, oltre che morali. È molto consigliato per i bambini perchè sviluppa il fisico in modo uniforme, insegna la respirazione, migliora la coordinazione psicomotoria e l’equilibrio a livello fisico e ha numerosi benefici anche al di fuori del dojo. Insegna il rispetto, sia verso figure di riferimento, come il sensei, che verso i propri compagni, oltre che per se stessi, incrementa la propria fiducia, l’attenzione e la disciplina. È chiaro che tutto ciò puo essere trasmesso anche a persone adulte, di qualsiasi età, che troveranno beneficio nella pratica del karate. Grazie al lavoro di resistenza infatti porta benefici al sistema cardiovascolare aumentando la capacita del cuore di gestire sforzi importanti, migliora la percezione dello spazio e mantiene attivi muscoli e articolazioni. Infine apporta miglioramenti anche nella vita di tutti i giorni insegnando a focalizzarsi su un obiettivo in modo chiaro e a concentrare tutti gli sforzi per raggiungerlo, credendo in se e nelle proprie capacità mantenedo la mente sveglia e reattiva.
Il karate non è essere migliori di qualcun altro ma essere migliori del giorno precedente.
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